Era l'anno 2001, si era appena all'inizio di quello sviluppo tecnologico che è diventato "assordante" negli ultimi anni (i migliori cellulari avevano appena 4000 colori, nessuno sapeva cosa fosse la Apple, non esistevano i dannati Facebook e Twitter), e si respirava ancora odore dei film action anni '80. Pochi effetti speciali, molti stuntman, molto cuore e molta adrenalina.
-"Cosa piace ai giovani d'oggi?"
-"Quello che piaceva ai giovani di ieri: donne, soldi e motori! Meglio se tutte e tre cose assieme"
- "Perfetto! Facciamo un film sulle corse clandestine di auto, pieno di belle donne e in cui girino tanti soldi!"
-"Geniale!!"
Fu così che quel volpone di Rob Cohen girò Fast & Furious (all'anagrafe, "The fast & the furious"), con protagonista un muscoloso Vincenzo Gasolio in canotta bianca (Vin Diesel, per chi mastica inglese). E, per un film d'azione, un calvo è da sempre sinonimo di qualità (chi ha detto Bruce Willis?).
Tutt'altro che perfetto, con alti e bassi nella narrazione e con attori non eccelsi o comunque poco carismatici (Paul Walker ha l'appeal di un comodino dell'Ikea), aveva tuttavia il suo stile e i suoi momenti, e al pubblico piacque. Piacque così tanto da giustificarne il sequel.
Solo che Vin Diesel fu colpito dalla sindrome "nonsonosolounpompatofigomasonounbravoattorechepuòfarequalsiasiruolo", e così rifiutò di parteciparvi.
2 Fast & 2 Furious, con solo il biondino a reggere la scena, non ebbe successo (e direi!).
Tant'è che decisero di cambiare: nuovo regista (Justin Lin), nuovi attori, nuova location (la colorata e affascinante Tokyo), per un film, il terzo, che sarebbe dovuto essere una sorta di reboot. Tokyo drift (questo è il sottotitolo) si rivelò una piacevole sorpresa, anche se, diversamente dal primo, era decisamente figlio degli anni 2000 e aveva tutte le caratteristiche dei film d'azione contemporanei. Ossia ritmo forsennato, cambi repentini di inquadrature, montaggio frenetico, effetti speciali come se piovesse, grande cura degli effetti sonori e visivi e così via. Si vedeva, insomma, che qualcosa cominciava a mutare.
Ecco: la saga di Fast & Furious finisce col terzo film.
"Ma ne hanno fatti altri tre!!". Verissimo, ma con lo spirito e le idee del primo film non c'entrano niente. Hanno in comune solo il titolo e il cast originale (Si, è tornato pure Enzo Nafta. Sarà perchè i film girati nel frattempo non hanno avuto successo? Sarà per i milioni fruscianti che gli hanno offerto? Sarà perchè delle nuove pellicole ne è anche produttore? Chissà). E le macchine sono solo di supporto, come per qualsiasi altro film d'azione. Hanno sempre un certo grado di importanza, ma non sono più protagoniste, la trama non gira più attorno a loro. Figurarsi che di corse clandestine se ne vedono solo un paio in tutti e tre i film!!!
"Quindi sono brutti?" Al contrario! Gli ultimi tre film, sempre diretti da quel mandorlone di Lin, sono nettamente migliori dei primi tre. Come film d'azione puri, però, da vedere anche singolarmente. Particolarmente riuscito è il quinto, forse il miglior film d'azione dell'ultimo lustro e non solo, un incrocio tra Ocean's Eleven e The Italian Job. Ma mi sto dilungando decisamente troppo, di sicuro saprete di che parlo. Concentriamoci sul sesto.
Fast & Furious 6. Successo preannunciato al botteghino, con il settimo già in produzione. Si tratta di un bel film? Certo. Anzi, vi consiglio di andarlo a vedere al cinema. Se vi piace il genere action, questo film fa proprio per voi.
SPOILER: C'è una scena in cui una macchina fuoriesce da un aereo in fiamme, atterra, si cappotta più e più volte fra le fiamme, e l'autista ne esce incolume.
SPOILER: Ce n'è un'altra in cui un carro armato (!) fuoriesce da un camion blindato in corsa (!!) e comincia ad arrotare macchine e sparare cannonate sull'autostrada (!!!).
Le scene di lotta sono ben coreografate: Gina Carano farebbe il culo praticamente a tutti (ha pure un bel fascino), e Dwayne The Rock Johnson riesce diventare sempre più enorme. Ma quanto maledettamente si pompa? E il bello è che gli hanno trovato un avversario che è quasi il doppio di lui (non scherzo, si chiama Kim Kold, cercate su google) SPOILER e che viene sconfitto in una delle scene più fighe del film.
"Ah, quindi è più bello del quinto?" Be' no, decisamente no.
Tralasciamo l'accresciuta surrealtà della vicenda (alzando l'alzicella dell'impossibile ad ogni film, non oso immaginare nel prossimo cosa si inventeranno), e tralasciamo anche il fatto che la pretestuosa "missione" dei protagonisti non riesce mai a coinvolgerti emotivamente (SPOILER: chissenefrega di Letty e del fatto che devono salvarla. Era morta 2 film fa. Ancora non l'hai dimenticata, Toretto? Stai con una sbirra bionda supersexy, che ca**o te ne frega della sopraccigliona che, in fondo in fondo, tanto bella non è?).
Queste, in fondo, sono cose futili. Sono altre le scelte di sceneggiatura che non mi sono andate a genio.
Ad esempio, la storyline di Brian è inutile, e pure noiosa, afangù!
Hobbs, che ha a disposizione la Cia, la Sicurezza Nazionale, l'Interpol, l'FBI e pure il WWF, non riesce a catturare sto mariuolo, no no. Ora spiegatemi: come e perchè dovrebbero riuscire a catturarlo Toretto e i suoi quattro scagnozzi? Non sono mica dei geni, nè hanno mezzi particolari dalla loro parte.
E non ditemi che serviva la loro bravura nella guida (SPOILER: la bellissima e surreale scena del carro armato non conta, ovvio :D), perchè è vero che il cattivaccio per fuggire usa macchine velocissime, ma tu hai 10.000 uomini, caro Hobbs: fai una decina di mega posti di blocco con mitragliatori MG e bazooka M72, e vedi che Shaw si converte manco fosse Paolo Brosio. Al massimo ti inizia a contrabbandare sigarette sul letto d'ospedale.
Rimpiangiamo le rapine di Toretto in "Solo parti originali": quelle sì che erano spettacolari!
La cosa del film che dà più fastidio, tuttavia, rimane la scarsissima attenzione riservata alle auto: nella scena dell'asta, ad esempio, vengono acquistate macchine veloci e costose di cui non vengono nominati nè il modello nè la casa produttrice!!! A chi non ne capisce, tipo me, non resta che fiondarsi su Wikipedia.
Note a margine.
-SPOILER La bella e sensuale Gal Gadot muore. Che peccato, mi è dispiaciuto molto. Formava una bella coppia, con Carletto il cinese. Alzi la mano chi non ha rosicato vedendoli assieme... (si, lo so che è tutta finzione, si fa per dire). Il senso della sua dipartita, anche alla luce di un futuro sequel, non mi era tuttavia chiaro .... fino alla scena finale.
Senza reggiseno....
----------------------------SPOILERISSIMO-----------------------------
Scena finale dopo i titoli di coda. Scena che si ricollega perfettamente al Tokyo Drift, rendendolo un perfetto sequel del sesto. Si scopre chi ha ucciso Han: il fratellastro di Owen Shaw, Ian, che sarà con tutta probabilità il villain del settimo film. Volete sapere chi lo interpreta? Jason Statham! E' calvo pure lui, c'è bisogno di aggiungere altro?