martedì 20 agosto 2013

Commenti Random: Sherlock, Crypto, Sinister, In Trance


  • Ho iniziato a recuperare gli episodi della seconda stagione di Sherlock, pluri-acclamata serie tv inglese con protagonisti Benedict Cumberbatch e Martin "Bilbo" Freeman. Niente da dire: è una serie davvero eccezionale, con personaggi fantastici e una regia di gran livello. Unica pecca: la durata! Ogni episodio dura 90 minuti, come un film in pratica, e a un certo punto la visione diventa abbastanza pesante. Fortuna
    che 
    sono solo tre episodi a stagione...





  • Di nuovo un romanzo di Dan Brown, datato 2006, ambientato in America e Spagna e incentrato sulla crittologia. Crypto si è rivelato essere una piacevole lettura estiva, con una scrittura facile facile e con un intreccio semplice semplice (forse troppo). Il protagonista non è quel portasfiga di dimensioni colossali di Robert Langdon; i maroni sentitamente ringraziano. Indicato per chi vuole leggere senza pensare.







  • Sinister, con Ethan Hawke. Ossia, come gettare una serata nel cessorum. Ma perchè questo film horror è stato tanto acclamato alla sua uscita? Una sola parola: pessimo. Assenza di tensione dall'inizio alla fine, ritmo inutilmente dilatato e finale scontato al fuori tutto. Si salva solo....no, non si salva proprio niente.









  • Film visto a scrocco in anteprima, "In Trance" di Danny Boyle (uscirà nelle sale il 29 agosto). Parliamoci chiaro: è un filmetto carino, ma inutilmente intricato in alcune parti e con un sacco di difetti di vario genere. Però, che ci volete fare, lo stile di regia di Boyle mi piace davvero tanto, per cui non riesco proprio a parlarne male. PS.    La scena con Rosario Dawson completamente nuda ripaga da sola il prezzo del biglietto....

lunedì 12 agosto 2013

INFERNO - recensione -





Non sono un gran divoratore di libri, di solito preferisco la pizza (ahahahahahah), ma diciamo che almeno 4 o 5 all’anno me li porto a casa, soprattutto nel periodo estivo. 
In questi giorni di nullafacenza quasi totale, spulciando nella cartella ebook sul pc mi salta all’occhio Inferno”, l’ultimo romanzo di Dan BrownProprio lui, lo spocchiosetto autore del New Hampshire che si è inimicato la Chiesa con “Il codice da Vinci”, e che nonostante sia diventato super-famoso continua a mettere quelle sue foto un po’ a ricchione in quarta di copertina. 
Non  avevo molta voglia di leggerlo, anzi ancora ripenso alle ore gettate l’estate scorsa appresso a “Il simbolo perduto”, il libro peggiore della storia della librarietà…del librarismo.....insomma, di sempre.

Vi faccio una recensione istantanea fotografica de "Il simbolo perduto":

                                       


(Non scherzo, è passato un anno e ancora non riesco a pensarci. 
Ore gettate su un libro pessimo da tutti i punti di vista. Avrei potuto fare altro, non so, recuperare l'antico vaso dell'Amaro Montenegro, salvare qualche balena dai giapponesi, boh...)



Ma torniamo a noi.

Dicevo, non volevo leggerlo, ma poi un mio amico ha detto che era carino, e così ho voluto dare una seconda possibilità al signor Marrone. Anche perché peggio di così non poteva fare. E devo ammettere che sono rimasto piacevolmente sorpreso : Inferno non è per niente malaccio, anzi.

Anche questo libro ha come protagonista il professor Robert Langdon, stimato professore di Harvard, esperto di simbologia religiosa, nonché portasfiga di dimensioni colossali. Una rogna assurda: ovunque si trova, succede un guaio, peraltro di proporzioni enormi. La signora Fleccier e don Matteo, a confronto, sono zampe di coniglio.







Il protagonista, stavolta, si risveglia in un ospedale di Firenze con una forte amnesia, ricordando poco e nulla dei due giorni precedenti (ma ha delle strane visioni legate alla Divina Commedia e alla Peste). Come se non bastasse qualcuno sta cercando di ucciderlo. Parte, dunque, una grande avventura a base di inseguimenti e enigmi in cui la matassa verrà pian piano svelata.

Questo espediente, che Dan Brown usa secondo me anche per evitare che si dica che i suoi libri sono tutti uguali (ed è vero), ha il pregio di aumentare la tensione narrativa e il coinvolgimento del lettore nella storia, che si mette completamente nei panni di Langdon e unisce i vari tasselli della trama poco alla volta assieme a lui. Ogni tanto, per forza di cose,  l’autore deve dedicare qualche capitolo a flashback o a proverbiali spiegoni, tuttavia il ritmo, a mio modo di vedere, non ne risente più di tanto.

Lo stile di scrittura di Dan Brown, che in molti criticano per la sua semplicità, a me non dispiace, e poi essendo molto cinematografico cinematografò  (si nota, ad esempio, quando passa frequentemente da un punto di vista ad un altro) si confà benissimo alla storia narrata. L’autore statunitense è a suo agio soprattutto quando si inoltra nelle descrizioni delle numerose opere d’arte presenti nel romanzo. Con frasi brevi e pochi aggettivi, riesce a descrivere con efficacia ciò che i protagonisti vedono, che sia un quadro di Vasari o la Basilica di San Marco.

Se posso permettermi una critica (anche se non ho i mezzi per farla, e neanche gli interi (ahahahahahah),  il punto forte dello scrittore non è rappresentato dai dialoghi fra i vari personaggi (Tarantino, gli dai un paio di lezioni?)


La trama di Inferno è carina, strutturata e ritmata bene, con un paio di plot twist ben fatti (SPOILER tipo il ruolo dell’agente Ferris), con escamotage narrativi ben congegnati (SPOILER  la dottoressa Sinskey sedata dietro al furgone, che dà l’impressione di essere rapita) e con un finale non scontato, che è già grasso che cola. 

I personaggi, compresi quelli secondari, sono caratterizzati abbastanza bene. 
Langdon abbiamo imparato a conoscerlo già nei libri precedenti, e nonostante la sua cultura praticamente infinita e la sua eccezionale capacità di risolvere enigmi, non è mai saccente o presuntuoso, quindi non risulta antipatico. 
Sienna Brooks è il personaggio più sfaccettato del romanzo, l’autore è riuscito a  “darle profondità”, anche le più enigmatiche delle sue azioni hanno tutte delle motivazioni di fondo: chapeau! 
Bertand Zobrist è l’archetipo del genio folle e visionario, sfondato di soldi e molto carismatico. 
Il personaggio che mi ha fatto storcere il naso nel finale, invece, è quello di Elizabeth Sinskey: SPOILER per tutto il libro afferma che Zobrist è un folle, spende miliardi cercando di fermare la diffusione del virus,  poi, quando il guaio è fatto e non sa come rimediare, dice "vabbè, ma forse ha fatto bene..."

SPOILER Mi ha divertito molto la cattura del Rettore. Tutto carino, lui, pensava di averla scampata con l’aiuto dei  suoi uomini, e invece…. dritto al gabbio e attento alla saponetta!


In definitiva, un romanzo capace di intrattenerti alla grande, grazie al ritmo sostenuto e alla trama non telefonata. Considerato anche il libro precedente dell’autore, questo è quasi da Nobel.  Promosso! 

mercoledì 7 agosto 2013

IO SONO TU - recensione -


"Sandy Patterson, tranquillo uomo d'affari, si trova improvvisamente la sua identità rubata da una sconosciuta (Sandy è un nome femminile, ndr...). L'uomo si mette così in viaggio da Denver a Miami per assicurare la donna alla giustizia, ma l'impresa si rivelerà più complicata del previsto."


Trama abbastanza stringata, ma esaustiva, del film "Io sono tu" (in originale Identity Thief) in uscita nelle sale italiane l'8 Agosto. Io, da perfetto signor nessuno, ho già avuto modo di vederlo un mesetto fa, per di più doppiato in italiano. Vi domanderete come ho fatto: segreto segretissimo segretone!! (In realtà neanch’io riesco a spiegarmelo bene). Comunque, veniamo alla recensione.

Il regista Seth Gordon, reduce dal successo del divertente e politically uncorrect “Come ammazzare il capo... e vivere felici”, cerca di bissarne il successo girando un’altra commedia, questa volta di stampo road-movie classico, con due protagonisti eterogenei ma ben affiatati: Jason Bateman e Melissa Mc Carthy.



                  In "Come ammazzare il capo...e vivere felici" c'è la 
                          Jennifer Aniston più arrapante di sempre


                     
Tuttavia fallisce nel suo obiettivo, confezionando un prodotto superficiale, anche se a tratti divertente. Sebbene l’idea di partenza sia molto interessante (il furto d’identità è sempre più frequente al giorno d’oggi, e crea un sacco di casini soprattutto in quei paesi, come gli Stati Uniti, in cui si usano quasi esclusivamente carte di credito per le transazioni finanziarie, anche per arginare il fenomeno dell’evasione fiscale) il film presenta una trama abbastanza scontata, con dei personaggi abbastanza piatti e per niente sfaccettati, con dei “cattivi” anonimi, e in generale con una tensione narrativa quasi nulla.

Tutte le (poche) parti comiche e le gag del film  sono affidate alla protagonista femminile del film, quella Melissa Mc Carthy che, grazie alla sua comicità fisica e irresistibile, è meritatamente uno dei talenti in ascesa di Hollywood. E il suo è anche il personaggio meglio tratteggiato del film: una donna che, segnata da un’ infanzia molto difficile, nasconde dietro le malefatte e i capricci che la caratterizzano una grande solitudine di fondo. Tuttavia Diana, durante il viaggio (interiore e non) con Sandy, metterà in mostra valori positivi e pregi fino ad allora nascosti, e riuscirà pertanto a guadagnare per la prima volta considerazione agli occhi di qualcuno, e questo traguardo tanto agognato darà inizio a quel percorso di pentimento e redenzione che chiuderà il film in un finale alla 'volemose bene', pieno di melassa e buoni sentimenti.



Buona anche l’interpretazione di Jason Bateman, uno di quegli attori buoni per tutte le stagioni, che qualunque ruolo leggero gli affidi ti porta a casa il risultato, grazie a una recitazione mai sopra le righe, anche quando interpreta il ruolo di un fessacchiotto e tranquillo uomo d’affari che  deve vedersela con quel “ciclone umano di vitalità scriteriata” rappresentato dalla sua antagonista.


Per concludere, un filmetto leggero leggero, senza pretese, in grado di strapparti anche un paio di risate (non di più). In linea di massima, se avete la possibilità di scegliere, andatevi a fare un bagno e sparagnate 'sti soldi. Magari lo recuperate fra qualche mese in dvd (oppure ve lo scaricate via torrent, ma io non vi ho detto niente). Se però siete costretti a restare a casa, e al cinema hanno l’aria condizionata a palla, allora andatevelo a vedere: sarà un buon modo per passare il tempo e per stare al fresco.
                                                             

Note a margine.
  • Il doppiaggio è superiore alla media delle commedie uscite negli ultimi tempi. Anche se su Jason Bateman preferisco altre voci, Ricccardo Rossi fa un buon lavoro. Ottima la conferma di Francesca Guadagno su Melissa McCarthy.


  • Cameo del regista e attore Jon Favreau nel ruolo di Harold Cornish, lo stronzo capo di Sandy Patterson.


  • Amanda Peet, che interpreta la moglie del protagonista, ormai ha superato i 40 (chi ha detto  MILF?), ma è sempre una gran bella gnocca.


  • Sorpresa assoluta del film, Eric Stonestreet. Avete presente Cam, il gay che più gay non si può di Modern Family? Proprio lui. 








                                              

      Eric Stonestreet perde la voce di Franco "Roger l'alieno" 
      Mannella e, doppiato dal recentemente scomparso Claudio 
      Fattoretto, nel film recita la parte di un irsuto uomo del middest
      americano (quegli stati tutti campi di granturco, insomma), col
      cappello da cowboy e con gli stivaloni, che tenta di rimorchiare
      la “dolce” Diana. I due  assieme daranno vita a una delle scene
      più divertenti del film.





sabato 3 agosto 2013

BEST FIVE - Soundtracks dei film di Bud Spencer/ Terence Hill




COFF COFF ... 'mmazza quanta polvere! Ma da quanto tempo non entravo nel blog?

Vabbe', oggi post super-veloce a tema musicale. In questi giorni mi è capitato di rivedere un paio degli intramontabili film della coppia Bud Spencer- Terence Hill. Un'altra volta ne parleremo più approfonditamente, magari stilerò una classifica dei miei film preferiti interpretati dal mitico duo.
La Best Five di oggi, invece, è dedicata alle mie soundtracks preferite dei loro film. Sono convinto che la colonna sonora abbia una ruolo importantissimo in un film, di qualsiasi genere esso sia,  e non c'è dubbio che alcuni motivi musicali particolarmente riusciti delle loro pellicole siano entrati nell'immaginario collettivo.

La classifica, naturalmente, è soggettiva, rispecchia quelli che sono i miei gusti personali, e perciò non ha pretese di obiettività.


5° POSTO - I 2 SUPERPIEDI QUASI PIATTI



Motivetto allegro di sola musica che accompagna le azioni strampalate di Bud Spencer e Terence Hill, in uno dei film più divertenti della coppia.

4° POSTO - CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO



Una canzone bella briosa, ideale per un film scanzonato e avventuroso come questo. Andrebbe bene pure per una pubblicità dei pavesini o, chessò, degli assorbenti con le ali :)

3° POSTO - NATI CON LA CAMICIA




Soundrack dal sapore country, molto bobdylaniana, che apre il film assieme a un Terence Hill sui pattini a rotelle. Composta dal grandissimo Franco Micalizzi.

2° POSTO - ...ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO!



Colonna sonora ultra-famosa, arrangiata e cantata dagli Oliver Onions (ossia i fratelli de Angelis), che richiama subito alla mente le scazzottate del film. Cosa non si farebbe per una dune buggy rossa con cappottina gialla...

1° POSTO - LO CHIAMAVANO TRINITA'



Casualmente, la colonna sonora che preferisco è quella del  film più riuscito della coppia, "Lo chiamavano Trinità", capostipite del sotto-filone del fagioli western. Musica bellissima, composta da Franco Micalizzi, manifesto di un genere e di un'epoca. E' stata ripresa nientepopodimenoche da Quentin Tarantino nel suo "Django Unchained" (ma tanto lo sappiamo che Tarantino è un copion.....ehm... citazionista).




BONUS TRACK



Soundtrack molto samba style di "Non c'è due senza quattro"



Soundtrack del fortunato sequel   "...continuavano a chiamarlo Trinità"



E infine il celeberrimo Coro dei Pompieri, protagonista di una delle scene culto di ....altrimenti ci arrabbiamo!

mercoledì 29 maggio 2013

FAST & FURIOUS 6 - recensione -


Era l'anno 2001, si era appena all'inizio di quello sviluppo tecnologico che è diventato "assordante" negli ultimi anni (i migliori cellulari avevano appena 4000 colori, nessuno sapeva cosa fosse la Apple, non esistevano i dannati Facebook e Twitter), e si respirava ancora odore dei film action anni '80. Pochi effetti speciali, molti stuntman, molto cuore e molta adrenalina.

-"Cosa piace ai giovani d'oggi?"
-"Quello che piaceva ai giovani di ieri: donne, soldi e motori! Meglio se tutte e tre cose assieme"
- "Perfetto! Facciamo un film sulle corse clandestine di auto, pieno di belle donne e in cui girino tanti soldi!"
-"Geniale!!"

Fu così che quel volpone di Rob Cohen girò Fast & Furious (all'anagrafe, "The fast & the furious"), con protagonista un muscoloso Vincenzo Gasolio in canotta bianca (Vin Diesel, per chi mastica inglese). E, per un film d'azione, un calvo è da sempre sinonimo di qualità (chi ha detto Bruce Willis?).



                                 
Tutt'altro che perfetto, con alti e bassi nella narrazione e con attori non eccelsi o comunque poco carismatici (Paul Walker ha l'appeal di un comodino dell'Ikea), aveva tuttavia il suo stile e i suoi momenti, e al pubblico piacque. Piacque così tanto da giustificarne il sequel.

Solo che Vin Diesel fu colpito dalla sindrome "nonsonosolounpompatofigomasonounbravoattorechepuòfarequalsiasiruolo", e così rifiutò di parteciparvi.
2 Fast & 2 Furious, con solo il biondino a reggere la scena, non ebbe successo (e direi!).

Tant'è che decisero di cambiare: nuovo regista (Justin Lin), nuovi attori, nuova location (la colorata e affascinante Tokyo), per un film, il terzo, che sarebbe dovuto essere una sorta di reboot. Tokyo drift (questo è il sottotitolo) si rivelò una piacevole sorpresa, anche se, diversamente dal primo, era decisamente figlio degli anni 2000 e aveva tutte le caratteristiche dei film d'azione contemporanei. Ossia ritmo forsennato, cambi repentini di inquadrature, montaggio frenetico, effetti speciali come se piovesse, grande cura degli effetti sonori e visivi e così via. Si vedeva, insomma, che qualcosa cominciava a mutare.

Ecco: la saga di Fast & Furious finisce col terzo film.

"Ma ne hanno fatti altri tre!!". Verissimo, ma con lo spirito e le idee del primo film non c'entrano niente. Hanno in comune solo il titolo e il cast originale (Si, è tornato pure Enzo Nafta. Sarà perchè i film girati nel frattempo non hanno avuto successo? Sarà per i milioni fruscianti che gli hanno offerto? Sarà perchè delle nuove pellicole ne è anche produttore? Chissà). E le macchine sono solo di supporto, come per qualsiasi altro film d'azione. Hanno sempre un certo grado di importanza, ma non sono più protagoniste, la trama non gira più attorno a loro. Figurarsi che di corse clandestine se ne vedono solo un paio in tutti e tre i film!!!

"Quindi sono brutti?" Al contrario! Gli ultimi tre film, sempre diretti da quel mandorlone di Lin, sono nettamente migliori dei primi tre. Come film d'azione puri, però, da vedere anche singolarmente.  Particolarmente riuscito è il quinto, forse il miglior film d'azione dell'ultimo lustro e non solo, un incrocio tra Ocean's Eleven e The Italian Job. Ma mi sto dilungando decisamente troppo, di sicuro saprete di che parlo. Concentriamoci sul sesto.


                               

Fast & Furious 6. Successo preannunciato al botteghino, con il settimo già in produzione. Si tratta di un bel film? Certo. Anzi, vi consiglio di andarlo a vedere al cinema. Se vi piace il genere action, questo film fa proprio per voi.
SPOILER: C'è una scena in cui una macchina fuoriesce da un aereo in fiamme, atterra, si cappotta più e più volte fra le fiamme, e l'autista ne esce incolume.
SPOILER:  Ce n'è un'altra in cui un carro armato (!) fuoriesce da un camion blindato in corsa (!!) e comincia ad arrotare macchine e sparare cannonate sull'autostrada (!!!).
Le scene di lotta sono ben coreografate: Gina Carano farebbe il culo praticamente a tutti (ha pure un bel fascino), e Dwayne The Rock Johnson riesce diventare sempre più enorme. Ma quanto maledettamente si pompa? E il bello è che gli hanno trovato un avversario che è quasi il doppio di lui (non scherzo, si chiama Kim Kold, cercate su google) SPOILER e che viene sconfitto in una delle scene più fighe del film.



                                       
                                            

"Ah, quindi è più bello del quinto?" Be' no, decisamente no. 
Tralasciamo l'accresciuta surrealtà della vicenda (alzando l'alzicella dell'impossibile ad ogni film, non oso immaginare nel prossimo cosa si inventeranno), e tralasciamo anche il fatto che la pretestuosa "missione" dei protagonisti non riesce mai a coinvolgerti emotivamente (SPOILER: chissenefrega di Letty e del fatto che devono salvarla. Era morta 2 film fa. Ancora non l'hai dimenticata, Toretto? Stai con una sbirra bionda supersexy, che ca**o te ne frega della sopraccigliona che, in fondo in fondo, tanto bella non è?). 

Queste, in fondo, sono cose futili. Sono altre le scelte di sceneggiatura che non mi sono andate a genio. 

Ad esempio, la storyline di Brian è inutile, e pure noiosa, afangù!

Hobbs, che ha a disposizione la Cia, la Sicurezza Nazionale, l'Interpol, l'FBI e pure il WWF, non riesce a catturare sto mariuolo, no no. Ora spiegatemi: come e perchè dovrebbero riuscire a catturarlo Toretto e i suoi quattro scagnozzi? Non sono mica dei geni, nè hanno mezzi particolari dalla loro parte.

E non ditemi che serviva la loro bravura nella guida (SPOILER: la bellissima e surreale scena del carro armato non conta, ovvio :D), perchè è vero che il cattivaccio per fuggire usa macchine velocissime, ma tu hai 10.000 uomini, caro Hobbs: fai una decina di mega posti di blocco con mitragliatori MG e bazooka M72, e vedi che Shaw si converte manco fosse Paolo Brosio. Al massimo ti inizia a contrabbandare sigarette sul letto d'ospedale. 
Rimpiangiamo le rapine di Toretto in "Solo parti originali": quelle sì che erano spettacolari!

La cosa del film che dà più fastidio, tuttavia, rimane la scarsissima attenzione riservata alle auto: nella scena dell'asta, ad esempio, vengono acquistate macchine veloci e costose di cui non vengono nominati nè il modello nè la casa produttrice!!! A chi non ne capisce, tipo me, non resta che fiondarsi su Wikipedia. 


Note a margine.


-SPOILER La bella e sensuale Gal Gadot muore. Che peccato, mi è dispiaciuto molto. Formava una bella coppia, con Carletto il cinese. Alzi la mano chi non ha rosicato vedendoli assieme... (si, lo so che è tutta finzione, si fa per dire). Il senso della sua dipartita, anche alla luce di un futuro sequel, non mi era tuttavia chiaro .... fino alla scena finale.


                                         Senza reggiseno....

----------------------------SPOILERISSIMO-----------------------------

Scena finale dopo i titoli di coda. Scena che si ricollega perfettamente al Tokyo Drift, rendendolo un perfetto sequel del sesto. Si scopre chi ha ucciso Han: il fratellastro di Owen Shaw, Ian, che sarà con tutta probabilità il villain del settimo film. Volete sapere chi lo interpreta? Jason Statham! E' calvo pure lui, c'è bisogno di aggiungere altro?


venerdì 9 settembre 2011

INIZIA IL FANTACALCIO

Succede di tutto all'asta del fantacalcio. 

Il nostro M. decide che è ora di sverginare le orecchie dei compagni, individua la prima vittima e ... ZAC! infila la penna dal tappo morsicato nell'orecchio di G., in quel momento intento a trovare nomi simpatici per la sua squadra (rigorosamente a doppio senso sessuale). G. salta dalla sedia, noi ridiamo, lui diventa paonazzo e per vendetta comincia a fare il solletico all'amico pervertito che, soffrendolo, comincia a contorcersi come solo lui sa fare: braccia attaccate al corpo, gambe immobili, e via alle convulsioni. 

Perdiamo venti minuti, ma ne vale la pena: D. comincia a rincorrere il socio A. attorno al tavolo, reo di aver comprato Brienza contro la sua volontà. Era tutto preparato, ovviamente, nessuno comprerebbe Brienza senza un buon motivo, e noi eravamo complici:  abbiamo partecipato all'asta solo per far salire il prezzo e per far infuriare D. ancora di più!!

Momento di pausa: ci riuniamo tutti nella stanza da letto perchè su msn troviamo un quiz d'alto profilo che ci interessa: "Sapreste indovinare il nome della showgirl dal suo lato b??". Certo che sapremmo!! E infatti non ne sbagliamo una. Se solo ci fossero stati soldi in palio....

Mi raccontano una scena divertente: protagonista, il nostro bucolico ospite, intento a masturbarsi in bagno, seduto sulla tazza. Fin qui tutto (quasi ) normale: il punto è che non si stava masturbando con un giornaletto erotico o con un pornazzo su internet. Aveva in mano la lista dei calciatori acquistati fino a quel momento. Ora, io dico, va bene essere contenti degli acquisti, ma così si esagera... Avrei pagato per vederla dal vivo, 'sta scena!!! 

Si mangia, si fuma (tanto), ci si spoglia perchè fa caldo. C'è chi emana peti, chi rutti, chi entrambi; quelli al passo coi tempi usano l'ipad, i retrò si accontentano di semplici foglietti. Si litiga, si urla, si scherza, si ride. 

Alla fine di questa maratona di 6 ore, tutte le rose vengono definite, e come ogni anno c'è chi è scontento e chi è abbastanza soddisfatto (nessuno lo è mai completamente). 
Ormai manca davvero poco all'inizio del fantacalcio, un gioco che ti riempie le domeniche e non solo, che ti fa bestemmiare ed esultare davanti a partite di cui altrimenti non ti importerebbe nulla. E poco importa se alla fine dell'anno non si vince niente, perché alla fine quel che conta è divertirsi.
Buon fortuna a tutti.

giovedì 8 settembre 2011

IL VOSTRO BLOG

Oggi nasce il nostro blog. Mio, ma anche vostro. Sarà un blog libero: scriverò tutto quello che mi va, toccando i più svariati argomenti: politica, sport, film, fumetti, serie tv, motori, donne, fumetti, tecnologia, musica,sesso. Insomma, parlerò di tutto quello che mi piace (o non mi piace). Magari sotto forma di classifiche o confronti. Ovviamente sarà trattato tutto (o quasi) con ironia, perchè lo scopo principale è quello di divertirmi, e divertirvi. Se poi riesco anche a far pensare, tanto meglio. Il blog è ancora un “work in progress”, perciò sono ben accetti consigli e suggerimenti.

BENVENUTI

Benvenuti nel blog.
Questo è il mio primo post.
Ciao a tutti.